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Tam: test analitico massimale

La rieducazione delle arteriopatie degli arti inferiori tiene conto del livello lesionale, della bilateralità o monolateralità, della singola capacità del paziente.

aterosclerosi

La malattia aterosclerotica (o aterosclerosi), che attraverso le sue manifestazioni cliniche, in particolare infarto del miocardio e vasculopatia cerebrale, rappresenta ancora la prima causa di morte nel mondo occidentale, è caratterizzata da polidistrettualità: vale a dire che diversi segmenti del nostro albero arterioso possono essere contemporaneamente interessati, creando così le premesse per una riduzione di afflusso di sangue e quindi di ossigeno e nutrimento ai distretti ai quali questi vasi si distribuiscono.

Trattamento delle arteriopatie

Non costituiscono dei limiti l’età, l’insufficienza cardiaca o respiratoria, l’insufficienza coronarica, l’amputazione di un arto.

Gli obiettivi ed i principi della rieducazione delle arteriopatie degli arti inferiori sono: aumentare le capacità funzionali migliorando l’adattamento del muscolo allo sforzo e sviluppando i circoli collaterali ed evitare il lavoro in ischemia e stimolare il lavoro dei segmenti muscolari posti al di sotto delle lesioni. Da ciò ne deriva lo sviluppo dei circoli collaterali distrettuali (miglioramento del flusso circolatorio senza modificazione delle pressioni alla caviglia) e modificazioni metaboliche (miglioramento dei meccanismi aerobici).

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